18 aprile 2010

Fish Tank

A volte capita di vedere un film che tratta di una realtà conosciuta superficialmente, ma di cui si ignorano i particolari. I primi minuti di Fish Tank sono, sotto questo punto di vista, abbastanza scioccanti, perché mostrano con crudo realismo la vita di quella fascia sociale che in Inghilterra è conosciuta come chav, e in particolare di Mia, una quindicenne scontrosa e sboccata che ha un rapporto di amore e rivalità con la giovane madre e la sorella più piccola e che si ritrova esclusa dal suo gruppo di amiche. L'arrivo in casa di un nuovo compagno della madre, interpretato dal come al solito ottimo Michael Fassbender e già protagonista di Hunger, manda all'aria il precario equilibrio della ragazzina, in lotta tra voglia di ribellione, affetto e gli ormoni adolescienziali.

La regista Andrea Arnold, vincitrice di un Oscar nel 2005 per il suo corto Wasp, ci mostra la vita dei protagonisti con un piglio quasi voyeristico che mette lo spettatore a disagio perché ci si sente testimoni di un qualcosa che dovrebbe essere privato. La storia è raccontata interamente dal punto di vista di Mia, niente è spiegato proprio perché Mia non ha bisogno di spiegare nulla, sa benissimo cosa le passa per la testa, mentre noi dobbiamo immaginare, comprendere e fare supposizioni. Ma questo non è un problema, anzi aggiunge valore al film e all'interpretazione dell'esordiente Katie Jarvis nel ruolo di Mia che è, senza mezza termini, semplicemente spettacolare.
La Jarvis fu scoperta da un'assistente della Arnold alla stazione di Tilbury, in Essex, mentre litigava da una piattaforma all'altra. L'assistente la seguì sul treno e le parlò del film e dopo una naturale diffidenza, Katie le telefonò e inizio la sequela di audizioni. Si potrebbe dire che la Jarvis si limita a recitare se stessa nel film, ma sarebbe stupido e ingiusto, perché la ragazza dimostra un talento non comune, comunicando con naturalezza l'aggressività e la dolcezza di Mia, il suo desiderio di indipendenza e ribellione e il suo bisogno di affetto e attenzione.

Più ci penso e più mi accorgo di quanto mi è piaciuto Fish Tank. Da vedere assolutamente, possibilmente in lingua originale per poter apprezzare la parlata dei protagonisti.

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