District 9 di Neill Blomkamp è un film di fantascienza ambientato ai giorni nostri. Fantascienza perché ci sono degli alieni che, nel 1982, arrivano nei cieli di Johannesburg con la loro bella astronave che rimane sopra la città, ma senza uscirne e senza tentare di comunicare in nessun modo. Dopo tre mesi di supposizioni, gli umani decidono di entrare nell'astronave e trovano circa due milioni di alieni in condizioni fisiche pietose, in quella che diventa la prima emergenza umanitaria intergalattica. Con gli anni, l'area dove sono stati sistemati gli alieni è diventata di fatto un ghetto, mal sopportato dalla popolazione umana che vive nelle vicinanze. Così la Multinational United riceve il compito di far trasferire, con le buone o con le cattive, gli alieni dal District 9 al nuovo District 10 lontano dalla città e dagli umani.
Senza dilungarmi ulteriormente con la trama, i temi trattati da District 9 sono abbastanza chiari: segregazione razziale, xenofobia, deportazione e le pratiche delle multinazionali. Il riferimento all'apartheid e al District Six è lapalissiano.
Il film è girato in parte come un falso documentario, con interviste e intermezzi tratti da telegiornali e in parte con un lungometraggio normale. I primi 15/20 minuti del film introducono la storia del protagonista Wikus van de Merwe e sono nettamente il momento migliore del film: riuscono a creare con successo la tensione e l'aspettativa giusta nello spettatore. Poi il film si sfilaccia un po', soprattutto nella parte conclusiva che diventa troppo sparacchina.
District 9 è girato con mestiere, ha un bel montaggio e un bel gusto per le immagini e la costruzione delle inquadrature, e tratta con forse un pizzico di ingenuità temi comunque importanti, però non convince del tutto. Forse per colpa di un protagonista con cui è veramente difficile identificarsi, o magari per il quale anche solo provare un po' di compassione; è così imbecille che non si può non pensare che tutto quello che gli accade gli stia bene come un cappello nuovo. Anche gli alieni sono troppo impersonali e, a parte quello che fa da co-protagonista e suo figlio, il loro ruolo è troppo di contorno.
Alla fine il problema del film è nella sceneggiatura, che non approfondisce abbastanza il perché gli alieni siano così imbecilli da lasciarsi trattare a pesci in faccia quando potrebbero usare le loro armi per massacrare gli umani, o più semplicemente farli a pezzi a mani nude. Insomma, District 9 è il classico film da "Sì, bello, però..."
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