16 agosto 2012

Brave

Quando uscì Cars 2, molti dei commenti sottolinearono come quel film, molto criticato da più parti, era sembrato un modo facile di fare soldi col merchandising per finanziare progetti più sperimentali e avventurosi. Tra quei progetti fu incluso Ribelle - The Brave, appena uscito nelle sale inglesi e previsto per il 5 settembre in Italia, visto al tempo come un film coraggioso e diverso dal solito. Chissà se gli autori di quei commenti la pensano alla stesso modo dopo aver visto il nuovo lavoro della Pixar, perché a me è sembrato un film molto tradizionale.

La protagonista di Brave è Merida, la principessa figlia dei regnanti di Scozia durante un non meglio precisato periodo storico (azzerderei qualcosa intorno al XII o XIII secolo D.C.). La ragazza è un maschiaccio e non gradisce per niente gli obblighi che la sua posizione prevede. La madre in particolare l'ha cresciuta in previsione del giorno in cui dovrà sposare uno degli eredi degli altri clan per perpetuare la tradizione e la vita del regno. Quando quel giorno finalmente arriva, Merida si ribella a sua madre e al suo destino e, con l'aiuto di una strega, prende in mano la sua vita. O almeno così pensa inizialmente, perché le cose ovviamente non vanno lisce come la ragazza sperava e pensava.

La trama di Brave è molto classica e narra la solita storia di una ragazza che non si accontenta di essere solo una bella principessa, ma che vuole essere anche artefice del proprio destino e delle proprie decisioni. È realizzato in maniera splendida, con animazioni come al solito bellissime e una protagonista carismatica e di carattere (e con una chioma rossa che mi ha catturato lo sguardo per i primi minuti di proiezione). Mi è sembrato molto più tradizionale di molte altre pellicole Pixar e con uno svolgimento tutto sommato prevedibile. Ci sono i soliti genitori duri, ma comprensivi, i fratellini che fanno da valvola di sfogo comica quando serve e tutto il cast di personaggi comprimari classici. Questo non vuol dire che il film non sia piacevole, con una buona, ma tutto sommato tranquilla prima ora e un'ultima mezzora molto divertente e appassionante, solo che forse Pixar ci ha abituati così bene che Brave, che è "solo" un buon film, sembra quasi deludente rispetto al passato. Il nuovo lavoro di Pixar è comunque 90 minuti di buon cinema che però difficilmente lasceranno un segno vicino a film come i vari Toy Story, Up e Wall-E.

Prima di Brave c'è stato il solito corto, intitolato La Luna stavolta. Breve, piacevole, con alcuni momenti davvero poetici e indovinati. Mi è piaciuto.

14 agosto 2012

The Girl with the Dragon Tattoo


Solita premessa doverosa: non ho letto i libri di Larsson e non ho visto il film originale svedese. Ok, titoli di testa.


Quello che in Italia si intitola Millennium - Uomini che odiano le donne è il rifacimento americano diretto da David Fincher dell'omonimo film svedese del 2009. Nel caso non lo sappiate ancora, narra le storie parallele di Mikael Blomkvist, un giornalista che si ritrova in difficoltà economica e progessionale dopo aver perso una causa per diffamazione, e Lisbeth Salander, una ragazza dal passato e dal presente complicati che ha un'abilità particolare per le indagini al limite e oltre la legalità. Le loro vicende s'incrociano brevemente all'inizio del film e poi si ritrovano a collaborare sul caso mai risolto della sparizione della rampolla di una facoltosa famiglia svedese, avvenuta a settembre del 1966.

La prima parte del film vede i due protagonisti percorrere un percorso separato e Fincher gestisce bene la differenza di tono tra la tranquilla e isolata isola su cui si trova Mikael e la oscura e violenta realtà urbana di Lisbeth, resa con mestiere visivamente e musicalmente grazie all'ottima colonna sonora di Trent Reznor e Atticus Ross (autori anche di quella di The Social Network). Sono soprattutto le vicende di Lisbeth a colpire, con la loro violenza e loro situazioni ai limiti, e Fincher non si tira indietro quando si tratta di rappresentarle con il necessario realismo che però non scade mai nel voyerismo e nel cattivo gusto.

Quando finalmente Lisbeth e Mikael si ritrovano, comincia il vero lavoro di indagine e il film assume maggiormente i toni e i temi del thriller. Tutto procede perfettamente grazie all'ottima regia di Fincher e alla sua attenzione al ritmo narrativo, ma il film perde mordente proprio sul finale, quando i protagonisti arrivano a una resa dei conti che sembra spuntare quasi dal nulla. Come se non bastasse, dopo la conclusione del caso c'è un'ulteriore parte narrativa che sembra appicciccata un po' a forza al film e mal si amalgama con il resto della vicenda.

Nonostante una trama leggermente zoppicante nella parte finale, The Girl with the Dragon Tattoo è comunque un ottimo film che non annoia mai nonostante i 150 minuti abbondanti di durata, grazie anche alle ottime interpretazioni di Daniel Craig e soprattutto Rooney Mara, monumentale nel ruolo di Lisbeth. I problemi narrativi sono probabilmente da ricondurre al libro, ma Fincher ha diretto con il solito stile impeccabile e il risultato è un film che magari non aggiungerà nulla all'originale (che probabilmente recupererò presto), ma che è sicuramente godibilissimo e merita di essere visto.
cookieassistant.com