30 giugno 2003

TAXI!

Mi sono dimenticato una cosa importantissima!
Giovedì sera, abbiamo preso un taxi per tornare a casa, dato che l'ultimo treno era già partito. Da Shinjuku in teoria è possibile arrivare a Yotsuya in circa mezz'ora a piedi, ma dato che non eravamo sicuri della via da seguire, abbiamo preferito affidarci all'esperienza dei tassisti locali... non l'avessimo mai fatto. Ne fermiamo uno a caso e, meraviglia delle meraviglie, la portiera dell'auto si apre per noi come per magia. E altrettanto magicamente, si richiude una volta saliti a bordo.
Luis aveva con sé un depliant dell'albergo, con tanto di mappa e indirizzo (inutile, come già detto). Glielo mostriamo e gli diciamo chiaramente "Yotsuya". Il tassista parte e intanto controlla con attenzione la mappa... con tanto di lente di ingradimento. Nel frattempo, armeggia con il computer di navigazione (parlante), alla ricerca del luogo dove portarci. E intanto guida... con cautela e circospezione. Il multitasking, questa vituperata disciplina.
La mappa non sembra essere fonte di informazioni utili, tant'è che il tizio continua ad armeggiare con il computer di bordo, che sembra essere inutile quanto la mappa, non che estremamente più costoso... ma questi sono dettagli inutili.
Proseguendo sempre dritti sulla via principale, a un certo punto il tassista si ferma, non molto fiducioso, ma decisamente molto speranzoso, davanti a quello che sembra essere un albergo, non il nostro purtroppo. Ci è toccato soffocargli l'urlo di gioia in gola e informarlo che quello non era il nostro albergo... è stata una scena tristissima.
Al che, preso quasi dalla disperazione, il cocchiere ferma il tassametro e si dedica anima e corpo al computer di bordo, trafficando a più non posso. Io e Luis guardiamo senza molto speranza lo schermo che si anima con segni incomprensibili, mappe in 3D e quelle che sembrano le reti stradali di mezzo mondo. A un certo punto, in mezzo a tutto quel ben di dio psichedelico, io e Luis riconosciamo i kanji di Yotsuya (sì, sappiamo leggere quei due kanji... sorpresi, eh?) e informiamo il nostro autista, forse con un po' troppa veemenza, che quella era la nostra destinazione. Il tassista pronuncia "Just a momento" e continua ad armeggiare col coso, probabilmente cercando di fissare con precisione millimetrica la nostra destinazione... manco dovesse lanciare un cazzo di missile sul bersaglio.
Quando finisce di tocchignare il computer e sembra aver finalmente trovato la nostra destinazione, riparte.
Tempo nemmeno 5 minuti, arriviamo all'albergo. 5 minuti di orologio. Io e Luis eravamo senza parole. Tutto quel casino per un tratto di strada dritto, senza bisogno di svoltare una volta che fosse una, che a dir tanto ci volevano 10 minuti per percorrerlo... a meno che non si sia in compagnia di un tassista mentecatto.
Quanto meno non abbiamo pagato uno sproposito: 1600 yen in due, se non ricordo male.

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