3 gennaio 2010

Tutti i binari portano a Hyrule

Regalare a mia madre dei giochi per DS in occasione di Natale ha il vantaggio non secondario di poter approfittare di tale regalo per poterci giocare io. E così in questi giorni di festa mi sono giocato e finito il nuovo Zelda su DS, sottotitolato The Spirit Tracks.

Questo nuovo episodio della famosissima saga di Nintendo è ancora una volta ambientato nell'universo di Phantom Hourglass e The Wind Waker, e ne riprende anche lo stile grafico. Anche la struttura di gioco è la stessa, praticamente identica a quella The Phantom Hourglass: c'è un dungeon centrale da visitare regolarmente per sbloccare una sezione nuova della mappa del mondo, ci sono svariati templi con relativi boss da sconfiggere per ottenere il solito pezzo di potere, c'è la solita moltitudine di oggetti da trovare che permettono di accedere a zone più o meno segrete del gioco, ci sono come sempre minigiochi e aree nascoste dove trovare cuori e altro ancora, c'è un mezzo di trasporto con cui deambulare per il mondo. Fortutanatamente, stavolta gli sviluppatori hanno avuto l'accortezza di eliminare il macroscopico difetto di Phantom Hourglass, vale a dire l'obbligo di riaffrontare dall'inizio il dungeon centrale o a ogni visita: in Spirit Tracks si può andare direttamente al nuovo piano, e i miei martoriati coglioni ringraziano.

Insomma, è il "solito" Zelda, né più né meno, ma riesce comunque a divertire e intrattenere come pochi altri giochi sanno fare. Sarà forse per merito degli enigmi nei dungeon che sorprendono anche dopo tutti questi anni, o forse è grazie all'interazione con il personaggio di Zelda che stavolta ricopre in un ruolo più attivo in alcune fasi di gioco. Va anche però detto che le lunghe fasi a bordo del treno tendono a stancare, anche perché mostrano impietosamente i limiti grafici della console e perché offrono un'interazione tutto sommato limitata, cosa che rende le fasi "sandbox" alla ricerca dei vari bonus segreti una menata non indifferente. Anche le fasi finali non sono brillanti come il resto del gioco, ma è un difetto perdonabile.

The Spirit Tracks è un gran bel gioco che non innova praticamente niente, che ripropone soluzioni già viste in passato insieme a qualche sparuta novità, ma che si lascia giocare con grande piacere fino alla fine. Un gran bel modo di finire il 2009.

Ora la speranza è che nel prossimo gioco Link riuscirà finalmente a limonare con Zelda.

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