17 gennaio 2010

Revolutionary Road

Tratto dall'omonimo romanzo di Richard Yates, che non ho ancora letto, ma mi dicono sia bellissimo, questo film di Sam Mendes dovrebbe recare chiaramente scritto l'avvertimento: "Da evitare in caso lo spettatore si trovi in crisi esistenziali, familiari, lavorative, abbia problemi di coppia e/o stia attraversando un periodo che potrebbe essere definito difficile".

Revolutionary Road è un film splendido, girato con uno stile semplice e quasi asettico che lascia che siano le come al solito ottime interpretazioni di Kate Winslet e Leonardo Di Caprio e raccontarci le emozioni e i sentimenti dei protagonisti. Ambientata nell'America di fine anni '50, la loro è una storia di vita borghese all'apparenza felice, ma che nasconde un'insoddisfazione straziante che, come un tarlo nascosto in un armadio vecchio, logora inesorabilmente i due personaggi e la loro relazione. Persone brillanti e intelligenti, le loro speranze e le ambizioni giovanili sono state rapidamente messe da parte per accomodare le ingombranti consuetudini e necessità della vita familiare. I loro violenti litigi sono carichi di rancori e odi repressi che, come scintille in un bosco secco d'estate, scatenano un incendio che sembra fin da subito fuori controllo. E per quanto provino a cercare di risollevarsi dal baratro di insoddisfazione in cui si sono lasciati cadere, sono incapaci di ritrovare la gioia di vivere.

Ma ciò che colpisce davvero di Revolutionary Road è come una storia così "vecchia" sia ancora oggi perfettamente attuale e sia facilmente trasportabile ai giorni nostri. Yates ha trovato un archetipo che sarà sempre valido fino a quando l'umanità non scoprirà il segreto della felicità eterna.

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