8 gennaio 2010

Rudo e Cursi

Dopo l'ottimo Y tu mamá también, il regista Carlos Cuarón torna a lavorare con Gael García Bernal e Diego Luna in un'altra produzione tutta messicana, Rudo y Cursi.

I protagonisti sono due fratelli, braccianti in una piantagione di banane in Messico che vivono in condizioni non propriamente agiate, uno convinto di avere un reale talento per la musica, l'altro con il vizio del gioco d'azzardo. Un giorno, mentre giocano a calcio nella squadra del loro paese, vengono notati dal talent scout Batuta, interpretato dall'ottimo Guillermo Francella, e trasportati di forza dalla loro realtà semplice a quella della grande città e dei soldi facili e degli eccessi del mondo del calcio.

Rudo y Cursi è tante cose, ma è soprattutto la storia dell'affetto e della rivalità di due fratelli, sempre in competizione l'uno con l'altro, ma anche pronti ad aiutarsi quando necessario. È anche una di quelle storie tanto comuni nell'America Latina che usano il calcio come metafora della vita; Cuarón non ci rivela nessuna verità nascosta, ma usa con intelligenza il parallelo tra la vita dei due fratelli e la loro carriera calcistica.
Il film è fondamentalmente una commedia, ma ha anche momenti di riflessione e un inaspettato finale che lascia con il fiato sospeso; niente roba alla The Silence of the Lambs, intendiamoci, ma crea comunque un'ansia inaspettata.

Insomma, Cuarón si conferma un regista di talento con una buona attitudine nel raccontare storie di vita e Rudo y Cursi è un bel film di persone e di pallone.

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