3 febbraio 2010

City of Thieves

Quando mi chiedono perché uso Twitter, di solito rispondo che lo faccio per seguire bella gente che conosco di persona, oppure gente più o meno famosa che mi ispira per un motivo per l'altro, oppure fighe assortite tanto per.

Ed è proprio grazie al Twitter di Scott Mosier che ho scoperto dell'esistenza di City of Thieves di David Benioff (che è anche un affermato sceneggiatore di film a Holywood), "La città dei ladri" in italiano.
Basato sui racconti del nonno dell'autore sulla seconda guerra mondiale, il libro è ambientato a Stalingrado e zone limitrofe durante l'assedio tedesco della città dell'inverno del 1942. È raccontato in prima persona da uno dei due protagonisti, il diciassettenne Lev che, in compagnia di Kolya, si imbarcherà in una improbabile quanto impossibile missione: trovare 12 uova per la torta di nozze della figlia di uno dei colonnelli del NKVD.
City of Thieves è uno di quei libri che non si riesce a riporre sul comodino fino alla fine. Miscela alla perfezione avventura, umorismo e pathos, il tutto amplificato da una accurata rappresentazione storica del periodo. Il classico "ancora un capitolo e poi basta" fa fare le ore piccole a letto (o in bagno...) e il libro trascina senza cali di qualità dall'inizio alla fine. Davvero bello, più di quanto mi aspettassi. Grazie, Scott.

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