Me lo avevano già detto in molti, ma non mi sarei mai aspettato una cosa del genere.
Qui a Tokyo fa un caldo spaventoso. Ma non è solo una questione di temperatura, cosa che fa comunque la sua parte in maniera più che decorosa assestandosi tranquillamente sui trenta centigradi, quanto una questione di altissimo tasso di umidità. Non esagero, a ogni respiro preso sembra di ingoiare un bicchiere di acqua calda. E, come è facile immaginare, si suda come degli animali.
Sono in occasioni come queste che ringrazio sentitamente quel santo che inventò l'aria condizionata.
Il viaggio è andato a meraviglia. Virgin ha un sistema di intrattenimento favoloso, con una marea di film, serie tv, musica, videogiochi e quant'altro. Non avendo il benché minimo sonno, mi sono visto: Hellboy, Shrek 2, Big Fish, il Christmas Special di The Office e qualche puntata sparsa di Friends e Scrubs. Così, le undici ore scarse di volo sono passate in men che non si dica.
Sono appena tornato da un pranzetto in compagnia di Emiliano, il traduttore spagnolo, a base di sushi servito su un trasportatore a nastro. Non il migliore che abbia mai mangiato, ma comunque più che decente. E tutto a buon mercato, cosa che non fa mai male.
Ora vado a coricarmi un pochetto, che ho otto ore di fuso più svariate ore di sonno arretrato sulle spalle.
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