3 febbraio 2011

Carlos The Jackal

I film biografici si dividono grossonalmente in due categorie: quelli che richiedono la previa conoscenza della storia narrata per poter essere apprezzati e quelli che invece sono godibili anche senza sapere niente. Esempio della prima categoria: La Vie en Rose. Esempio della seconda categoria: Mesrine. E combinazione sia questi due film che Carlos The Jackal sono produzioni francesi.

Carlos fa parte della prima categoria, quella dei film che ti fanno capire poco e niente e se non sai come sono andate davvero le cose, sono cazzi tuoi. C'è da dire però che a parziale discolpa, o aggravante, Carlos il film è in realtà una versione adattata per il cinema dell'omonima serie televisiva che dura circa il doppio. Viene quindi naturale pensare che nel telefilm le cose vengano spiegate e descritte come si deve.
Eh sì, perché nel film ci viene raccontata la storia di Ilich Ramírez Sánchez, in arte Carlos lo Sciacallo appunto, un terrorista venezuelano che a cavallo tra gli anni '70 e '80 ha compiuto svariati attentati e attacchi, tra il cui il famoso attacco alla conferenza dell'OPEC a Vienna nel dicembre del 1975. Il problema sorge nel momento in cui ci si chiede perché un venezuelano di chiara ideologia comunista combatta prima per la causa palestinese, poi si allei con gli iracheni, i siriani e poi finisca in Sudan dove, nel 1994, sarà finalmente arrestato dalla polizia francese e deportato in Francia per essere processato per l'omicidio di due agenti dei servizi nazionali e di un presunto informatore. Le motivazioni di Carlos sono molto vaghe, si intuiscono, ma non è mai davvero spiegato perché faccia quello fa. Come se non bastasse, per più della metà del film Carlos non combina letteralmente un cazzo, non ammazza nessuno, non fa scoppiare nessuna bomba, si limita a viaggiare da un paese arabo all'altro, a bere e a trombare (chiamalo scemo).

E il pensiero torna alle cinque ore e mezza della serie televisiva e alla sensazione che in quelle quasi tre ore in più (il film dura due ore e tre quarti) ci siano le risposte a tutti i dubbi che Carlos come film lascia. Viene da chiedersi perché non abbiano fatto come Mesrine o Che e diviso il tutto in due film invece di farne uno solo, ma ormai è troppo tardi, e dubito che recupererò mai la serie intera. Per lo meno il film è girato ottimamente ed Edgar Ramirez nel ruolo di Carlos è spettacolare, quello sì, però del Carlos terrorista non ne so molto più di quanto non ne sapessi prima di guardare questo film.

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