Appunti sparsi su cinema, libri, musica, videogiochi e quant'altro mi passa per la testa
15 febbraio 2012
Super
Se prendiamo Kick-Ass e, al posto di un ragazzino sfigatino appassionato di fumetti, ci mettiamo un adulto psicopatico abbandonato dalla moglie alcolizzata e drogata, otteniamo Super, scritto e diretto da James Gunn, l'autore di quella piccola gemma horror che è Slither e la mente dietro anche a quella trovata divertente che è la serie di PG Porn.
Usare il termine "psicopatici" per il protagonista Frank e la sua degna compare Libby non è per niente un'esagerazione, perché il primo è davvero fuori come un balcone, in preda a visioni mistiche, con la gentile partecipazione di alcuni tentacoli usciti direttamente da un hentai, che lo convincono di essere il prescelto di Dio per dispensare giustizia nel mondo e improvvisi e violentissimi raptus d'ira, mentre sotto le adorabili spoglie della seconda (che ha il bel visino di Ellen Page) si nasconde un'appassionata di fumetti con un fetish per i super eroi e una violenza repressa che fa spavento quando si scatena. I due sono al centro di una vicenda strana per certi versi, che è in parte commedia nera e in parte una storia dai toni piuttosto drammatici, con improvvisi e in parte inaspettati picchi di violenza fisica ed estremamente grafica. È forse questo aspetto che mi ha spiazzato, questa apparente indecisione di Super sul cosa vuole essere: non è del tutto una commedia perché non fa propriamente ridere, ma non è nemmeno un horror o un film violento, e non è un film drammatico. È schizofrenico nella sua identità cinematografica e, per quanto abbia dei momenti ottimi, mi ha lasciato interdetto, indeciso sul come sentirmi perché saltava da un'emozione all'altra per il gusto di farlo e sull'onda di un'intuizione estemporanea e non per un reale percorso di sceneggiatura, ma è anche molto probabile che sia stato io a non essere entrato in sintonia con Gunn e i suoi eroi da manicomio. Avrei preferito una maggiore coerenza emotiva e di generi, se vogliamo, ma Super rimane comunque un'interessante e tutto sommato piacevole reinterpretazione del mito dei super eroi.
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