Appunti sparsi su cinema, libri, musica, videogiochi e quant'altro mi passa per la testa
6 febbraio 2012
Attack The Block
Guardando Attack The Block mi è sembrato di tornare ragazzino, quando andavo al cinema con mio padre (è successo poche volte in verità, ma non importa) a vedere i film ignoranti di Stallone come Rocky IV e Rambo 2, durante i quali era accettato e incoraggiato applaudire e urlare quando il nostro eroe si risollevava o ammazzava il cattivo di turno. Con questo film di Joe Cornish viene naturale fare lo stesso, perché ha quello spirito un po' menefreghista e cazzaro, con momenti infantilmente esaltanti che ti fanno venire i lucciconi di gioia e allegria. È solo un peccato che l'abbia visto da solo, perché in compagnia dev'essere nettamente più divertente.
Attack The Block è un film che prende un po' di generi, li mischia, e ne tira fuori un'oretta e mezza di godibilissimo intrattenimento cinematografico. C'è il gruppo di ragazzini che fa tanto Goonies moderni, solo che questi sono un mucchio di mezzi delinquenti cresciuti in un council estate (le case popolari inglesi) del Sud di Londra, ci sono degli alieni che arrivano sulla Terra e decidono di attaccare il palazzo dei suddetti giovincelli in seguito a un "disguido", ci sono i personaggi di contorno simpatici, detestabili e scombinati. C'è anche un accenno di analisi e denuncia sociale sulle condizioni di vita dei giovani cresciuti nelle zone più disagiate di Londra e che probabilmente sfugge a chi non conosce un minimo l'argomento. Ci sono le scene di azione, i momenti di suspence, gli spaventi (piccoli, in verità), le risate, il sangue e la carne strappata a brani. Insomma, c'è un po' di tutto, in dosi e tempi giusti, e non è un caso che siano coinvolti nel progetto anche alcune delle persone che hanno lavorato su Shaun of the Dead e Hot Fuzz, perché ne condivide impostazione e approccio ai vari generi da cui prende ispirazione.
Mi raccomando, se possibile è da vedere in lingua originale per poter apprezzare il particolare accento del Sud di Londra ("A'ight, bruv?) e alcune espressioni slang assurde.
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