I protagonisti di Crazy Heart sono due, diciamolo. Il primo è Jeff Bridges, giustissimo vincitore di uno strameritato Oscar per questo ruolo, che si carica in spalla il film fin dalla prima scelta e se lo porta dietro fino alla fine, senza farlo mai cadere anche nei momenti più zoppicanti. Il secondo è la colonna sonora, bella, splendida, emozionante e struggente, che accompagna e fa da contraltare al protagonista Bad Blake, un famoso cantante country caduto ormai in disgrazia, ma anche e soprattutto un uomo di mezza età, prigioniero del suo personaggio, con gravi problemi di salute e alcolismo e con una vita senza affetti reali.
A fare da spalla a Jeff Bridges c'è un cast di ottimi attori, un regista che si fa i cazzi suoi e lascia che Bridges tenga la scena e che ci regala dei colpi d'occhio magnifici sui bellissimi panorami che fanno da sfondo. La storia... vabbe', la storia è quella raccontata milioni di volte e che in altre occasioni non sarebbe stata degna nemmeno di uno sguardo, e ci sono stati pure un paio di passaggi in cui la sceneggiatura mi ha lasciato perplesso, ma un Bridges simile e una colonna sonora del genere renderebbero interessante persino la ricetta della spesa della vecchietta del piano terra.
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