È sempre bello vedere che al mondo ci sono ancora autori in grado di fare thriller convolgenti senza dover per forza tirare fuori improbabili colpi di scena a ripetizione. The Ghost è il film che ne è la prova, diretto da Roman Polanski, co-autore della sceneggiatura insieme a Robert Harris che ha scritto il libro omonimo da cui è tratto il soggetto della pellicola.
L'uomo nell'ombra del titolo italiano, di cui non ci viene nemmeno mai detto il nome, è interpretato da Ewan McGregor e di professione fa il ghost writer, uno di quegli autori che scrivono libri per conto di altre persone che si limitano a mettere il loro nome sulla copertina. In questo caso quella persona è un ex primo ministro del governo britannico, con la faccia di Pierce Brosnan, che vuole pubblicare le sue memorie. Tutto sembrerebbe normale, se non fosse per l'insignificante dettaglio che il predecessore del ghost writer è stato trovato morto affogato qualche giorno prima della sua assunzione, in seguito a quello che le autorità hanno considerato un semplice suicidio.
The Ghost è il classico thriller di sceneggiatura: ha uno svolgimento logico e lineare, non ci sono eventi lasciati inspiegati né dubbi insoluti, i personaggi dicono o fanno sempre cose che è logico aspettarsi da persone reali. Si rifa alla tradizione del genere di Alfred Hitchcock, con una persona comune che si ritrova in una situazione inizialmente normale e che diventa sempre più complicata. Ma non è solo l'ottima sceneggiatura che funziona, The Ghost coinvolge fino all'ultima scena anche perché è girato con da uno che di cinema ne sa a pacchi, che non sbaglia un'inquadratura e sfrutta al meglio l'ottima vena di Ewan McGregor. Impossibile poi non notare le analogie tra l'ex primo ministro Adam Lang e l'ex leader laburista Tony Blair, similitudini che danno al film quel tocco di realismo in più che non guasta.
Dai, anche i dinosauri come Roman Polanski hanno ancora qualcosa da dire.
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