Tette, culi e sangue. Queste tre parole sono il sottitolo perfetto per Piranha 3D, colossal di serie B che non prova nemmeno per un minuto a prendersi sul serio e a cercare di mettere a schermo qualcosa di diverso da quelle tre paroline magiche che avete letto poco fa.
Oddio, uno straccio di trama la imbastisce pure, ma è talmente improponibile e improbabile che fa ridere solo a pensarci. Basti sapere che c'è un mucchio di piranha incazzati come delle iene (no pun intended) che si ritrova in una zona turistica durante la famosa pausa primaverile delle università americane, il che equivale per i voraci pesci a gambe, petti e braccia in abbondanza in acqua che non aspettano altro di essere sgranocchiati allegramente.
Pirahna 3D fa fondalmente ridere, anche nei momenti più [ROTFL] tragici e tesi, proprio perché gli autori si accontentano di prendere lo spettatore per i fondelli e si aspettano lo stesso identico trattamento da noi. Niente lacrimoni, niente drammi, niente paturnie, il film offre solo centimetri quadrati di pelle e carne umana staccata a brani da pesci famelici, il tutto condito da un sano senso di autoironia. Il grande cinema sta di casa decisamente altrove, ma per poco meno di un'ora e mezza, Piranha diverte in allegria, a patto di non essere troppo schizzinosi e di non soffrire la visione di abbondanti fiotti di sangue.
Nessun commento :
Posta un commento