Mi piace guardare i film che hanno come protagonisti i nuclei familiari. Mi piace perché di famiglia io ne ho una e ho solo quella come punto di riferimento, e mi piace vedere come funzionano le cose nelle case degli altri. Quando le cose vanno bene e quando vanno male.
City Island, scritto e diretto da Raymond De Felitta, è la storia di una famiglia di, appunto, City Island, un'isoletta che si trova davanti a New York e fa parte del quartiere del Bronx. Gli italo-americani Rizzo sono la famiglia in questione, con Vince (Andy Garcia) come padre, Joyce (Julianna Margulies) come madre, un figlio adolescente e una figlia all'università. La caratteristica di questa famiglia è che nessuno parla; o meglio, tutti parlano, fin troppo, spesso urlandosi addosso, ma senza mai davvero comunicare, terrorizzati dal peso dei loro segreti e convinti che sia più sano e sicuro nasconderli piuttosto che confidarsi con i propri familiari e cercare il loro supporto. A questa situazione particolare si aggiunge Tony, il figlio che Vince scopre di avere quando il ragazzo arriva come "ospite" nell'istituto carcerario dove lavora come guardia.
City Island è una commedia che fa bene quello che deve fare, cioè fare ridere. Andy Garcia, che io non avevo mai visto in un ruolo comico, è azzeccatissimo nella parte del padre italo-americano, combattuto tra il suo dovere e ruolo di patriarca della famiglia e il suo desiderio di fare l'attore, che incidentalmente è il segreto che non vuole rivelare a sua moglie. Gli altri membri della famiglia hanno anche loro segreti "incomunicabili" che creano la più classica commedia degli equivoci, che segue un copione già visto, ma che lo fa con un senso dell'umorismo, una sceneggiatura e una regia sempre indovinati. City Island inizia, prosegue e finisce esattamente come ci si aspetta, ma è un film piacevole come capita raramente.
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